Cristian Pilo “pimpa” l’Idea 19 – Nasce l’Idea 21

gennaio 8, 2014 | By Mistro
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Cristian Pilo ha iniziato a lavorare alla sorella maggiore dell’idea 19, due piedi in più sembrano pochi ma su queste misure fanno grandissima differenza. Ecco quindi l’IDEA 21. 6,40 metri di lunghezza scafo, per un sostanziale incremento di abitabilità, mantenendo però l’impostazione sportiva del 19.

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La filosofia di fondo rimane quella di dare agli autocostruttori, cantieri artigiani un progetto super-dettagliato per una piccola barca piuttosto sportiva, veloce, stabile, accattivante e divertente, che possa competere in regata di club e divertire chi ci naviga, senza diventare un “mostro” tirato al limite e impegnativo da condurre.

Partiamo dalla carena, caratterizzata dal cosiddetto “spigolo evolutivo”: mode o non mode, ci sono delle ragioni tecniche ben precise per mettere uno spigolo su una piccola barca sportiva, per farla semplice la stabilità di forma a barca sbandata aumenta talmente tanto da compensare ampiamente la resistenza data dallo spigolo in acqua; Con l’Idea 21 riusciamo ad avere una superfice bagnata decisamente contenuta e una superficie al galleggiamento bassa, per fare si che la barca si muova bene anche con poca aria, come già fa idea 19; le sezioni di prua hanno sfruttato la lezione del mondo dei mini 6,50, dove dopo anni di prue super affilate si è capito che dare maggiori volumi là davanti aiuta il comportamento a barca sbandata, (per la gioia anche delle manovre di ormeggio: la prua è decisamente più comoda).

Il piano velico è sostanzialmente quello di idea 19, solo leggermente ingrandito e con una randa square top. L’albero è appoggiato in coperta, lande delle crocette a murata, fiocco a bassa sovrapposizione e gennaker, disponibile sia in testa albero che a 7/8.

A fare da contrappeso al generoso piano velico abbiamo una chiglia retraibile a baionetta, a profilo alare, con un bulbo di 250-300 kg; molto probabilmente la chiglia sarà costruibile in legno + tessuti vetro e epoxy. Quindi la barca sarà carellabile con alaggio e varo con una gru.

Il pozzetto è previsto molto molto ampio, quanto quello della sorella minore, uno dei punti forti del progetto a detta di tutti quelli che ci navigano; anche in questo caso, per tutti coloro che vogliano sfruttare le doti di minicruiser sportivo, è prevista una versione con la tuga allungata di 60 cm e degli interni più ariosi.

Parliamo di interni: qui la differenza rispetto alla sorella minore è piuttosto marcata: altezza interna intorno a 160 cm, toilette separata (io di questa ne farei volentieri a meno, prevederei piuttosto lo spazio per un wc chimico sotto una cuccetta sfruttando lo spazio della toilette per un angolo cottura. Che poi a pensarci bene nulla vieta ad un eventuale autocostruttore di fare questa scelta), una cuccetta doppia a prua e due cucette al quarto sotto le panche del pozzetto, tutte carattereistiche che fanno si che IDEA21 possa davvero essere usata come minicruiser sportivo, specie nella versione tuga lunga.

Rispetto al passato è cambia la tecnica di costruzione: si passa dallo strip planking al sistema radius chine in compensato marino, come il Petrel 28, Hirundo 750 e tutta la serie dei Didi di Dudley Dix.

Il progetto è attualmente in corso di definizione, Cristian sta lavorando su interni e strutture nell’intento di avere lo stesso peso del 19, rendendo allo stesso tempo più facile la costruzione da parte di un autocostruttore.

Se tutto fila liscio i piani saranno disponibili a partire da Febbraio 2014.

Specifiche tecniche:

hull lenght: 6,30 m
maximum beam: 2,50 m (trailerable)
keel down draft: 1,75 m
keel up drfat: 0,50 m
equipped boat weight : 800 kg
design displacement: 1100 kg
maximum displacement: 1600 kg
keel ballast: 300 kg
Sail area upwind: 27,5 m2
masthead gennaker : 45 m2
fractional gennaker: 26 m2
engine: outboard 2.3-5 HP

Info su www.modernwoodenboat.com

Comments: 3

  1. matteo r ha detto:

    Sergio, perché dici che del wc marino ne faresti volentieri a meno? Avendo viaggiato con firstini tipo i tuoi, trovavo il wc utile. E soprattutto senza controindicazioni. Il chimico no, perdio. (Comunque se mi inviti sul tuo piscio all’aria aperta)

    • Mistro ha detto:

      Perché per un wc marino serve una presa a mare e le prese a mare necessitano di manutenzioni a cadenza regolare.

      Quindi… se devo avere la presa a mare perché ho l’entrobordo allora una o due non fa differenza. Se invece devo essere costretto ad alare la barca solo per controllare la presa a mare del wc allora meglio rinunciare a quella comodità.

  2. crispilo ha detto:

    cessi e barchette: argomento scottante e dirimente per l’intero progetto 😀 😀 😀
    scherzi a parte, alla fine ho preso una decisione drammatica: il progetto verrà splittato in due versioni , una a tuga lunga con bagnetto separato, devo decidere se chiamarla “women-on-board ” o semplicemente “tuga lunga” 😀
    l’altra versione , quella dei render sul sito, “tuga corta” o anche “qui-donne-a-bordo-manco-a-parlarne” prevede un WC marino sotto la cuccetta a V di prua, o se preferite, il nulla, e fatela maschiamente fuori bordo, così risparmaite la psesa del cesso e una presa a mare (vi segnalo una roba chiamata shitbox della browncorporation, ca va sns dir…).
    comunque, cessi a parte, dovrebbe essere un barchino divertente.

    p.s: per le donne veliste, scusateci, si fa solo della facile e becera ironia

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