Elan 350 – La prova in mare – di Giovanni Bonzio
Di Giovanni Bonzio – Quest’anno ho avuto l’opportunità di navigare in regata su un Elan 350 per quasi 2.000 miglia, su e giù per il Tirreno.
Dopo un paio di anni di regate di club sulle boe, l’armatore era interessato a partecipare al Campionato Italiano Offshore. La gestione di questa campagna è stata affidata alla mia società, Sail Addiction, e subito ho coinvolto l’amico Natale Marcallini nel progetto.
L’obiettivo dell’Armatore era quello di capire le potenzialità della barca in regate lunghe, per valutare in futuro se provare a competere seriamente al titolo investendo in lavori di ottimizzazione sulla barca e sull’equipaggio. Per affrontare il campionato e reperire il budget, abbiamo proposto a pagamento la partecipazione alle singole tappe del Campionato a velisti interessati a fare una esperienza di navigazione e regata Offshore, a volte in collaborazione con scuole di vela.
Per preparare la barca e iniziare il Campionato io e Natale abbiamo deciso di partecipato alla Roma x 2, ottenendo un risultato assolutamente inatteso: primi assoluti ORC e IRC nella categoria per 2, primi assoluti di classe IRC e secondi assoluti ORC comprese le barche in equipaggio.
Successivamente abbiamo partecipato, sempre con equipaggio composto da allievi, a La Lunga Bolina, la Tre Golfi, la 151 Miglia, la Giraglia e la Palermo-Montecarlo, senza più ottenere risultati particolarmente esaltanti. Abbiamo concluso il campionato noni, praticamente a pari punti con il quinto.
A questo punto possiamo fare alcune considerazioni sulla barca.
Si tratta di una barca da crociera comoda e spaziosa, con grande pozzetto e spazio abbondante sottocoperta. E’ una barca con spigolo, poppa piatta, doppi timoni, fiocco a bassa sovrapposizione, bompresso e asimmetrici, come va di moda adesso. I pregi sono la facilità di conduzione con vento medio e barca sbandata, con il timone sempre neutro, e la relativa predisposizione alla planata alle andature portanti. I difetti sono il grande trascinamento a poppa, il peso complessivo elevato, le performance non brillanti con poco vento soprattutto di bolina e con onda.
Alcuni problemini di cui ci si accorge navigando sono la non ottima ergonomia del pozzetto e alcuni dettagli importanti. Manovrare la randa alla tedesca con i 2 winch laterali non è comodo, c’è poco spazio per il randista, e anche la seduta del timoniere dopo qualche ora risulta scomoda e poco pratica. Una cosa che fa impazzire è il posizionamento dei winch sulla tuga, che nascondono la lettura degli strumenti al timoniere, che è costretto continuamente ad allungare il collo per leggere la rotta.
Il peso (5.500 kg) e il trascinamento a poppa sono forse il problema principale con poco vento, e credo sia molto importante poter alleggerire la barca a poppa e prestare la massima attenzione ai pesi (equipaggio e pesi sottocoperta) spostandoli a prua. Non è un caso che alla Roma x 2 non abbiamo avuto tante ore di navigazione in queste condizioni critiche, mentre nelle altre regate abbiamo passato ore e ore, giorni, con vento inferiore ai 5 nodi di bolina o di poppa.
Guardando il piano velico, questo è simile a quello di altre barche di simili dimensioni, ma con la differenza che il fiocco è relativamente piccolo rispetto alla randa. Altre barche come il First 35 o il Sun Fast 3200 hanno ad esempio fiocchi relativamente più grandi. Penso che avere un fiocco più grande sarebbe molto utile nelle condizioni in cui la barca soffre di più.
Per una barca come questa il Code 0 è una vela fondamentale. Noi avevamo un Code 0 stazzabile come asimmetrico (A 0), cioè con larghezza a metà superiore al 75% della base. Questo per non avere penalizzazioni di rating né in IRC né in ORC. Questa vela funziona molto bene al traverso ma naturalmente non è adatta a stringere il vento. Forse in regate lunghe vale la pena avere un Code 0 vero e proprio, con il profilo di un genoa light e balumina dritta o negativa. Ho fatto un certificato test, e in ORC una simile vela la si paga circa 10 sec./miglio, penso che in regate lunghe possa essere molto utile per muoversi nelle ariette e potrebbe ripagarsi il peggioramento del rating.
Sempre di bolina, in equipaggio ridotto conviene prendere la prima mano di terzaroli a circa 18-20 nodi. La randa è infatti abbastanza grande e con una mano in queste condizioni si naviga meglio senza far sbattere la vela e quindi con meno resistenza. Con 1 mano e fiocco 3 si naviga bene anche con 25 nodi di vento.
Il paterazzo ha i paranchi che scorrono a poppa trasversalmente alla barca, gli attriti sono troppi e manovrarlo è difficile. Andrebbe modificato prevedendo una prima demoltiplica 2:1 direttamente sul paterazzo e diminuendo le demoltipliche successive.
Gli interni sono piuttosto spaziosi per un 35’, con la classica disposizione che prevede dinette centrale con 2 cuccette, tavolo sulla sinistra, cucina a sinistra, cabina di prua, e a poppa cabina a sinistra e bagno a destra. Credo sia una buona disposizione per la crociera, mentre per la regata forse la disposizione che prevede il bagno a prua sarebbe più funzionale e garantirebbe più simmetria: la barca sembra più pesante a destra, forse proprio per via del bagno.
Ci sono tanti stipetti e armadietti, che permettono di organizzare bene i materiali per una regata lunga. Qualche armadietto evidenzia segni di scollamento.
Manca uno spazio in pozzetto dedicato alla zattera autogonfiabile.
Insomma, l’Elan 350 mi sembra una barca divertente per la crociera, spaziosa per le sue dimensioni e divertente se c’è vento. Soffre il poco vento soprattutto di bolina con onda.
Per un uso in regata, non è certo una barca pensata per essere competitiva in regate a bastoni, mentre in certe condizioni può dare soddisfazioni in regate lunghe. Rimane la curiosità di vedere che tipo di soddisfazioni potrebbe dare se preparata e ottimizzata al meglio, e non è detto che non ci toglieremo questa curiosità!
(ndr.) Giovanni Bonzio è un velista professionista, consulente e coach per messa a punto di barche e preparazione equipaggi da regata. Commerciale e tecnico presso la veleria Elvstrom Sails in Italia. Regata fin da bambino e tra derive e monotipi è stato 6 volte Campione Italiano, Campione Europeo, Vice Campione Mondiale, 6 volte sul podio in Campionati Mondiali o Europei.
Info sull’Elan 350 su elan-yachts.com – Sail Addiction su Facebook
Giovanni Bonzio,
ho apprezzato la tua recensione su Elan 350 ( Heimat 2 l’ avevo provat io stesso grazie all armatore , due mesi dopo il varo) .
Avendo in animo di acquistare un Ekan 320 ( ora si chiama E3 o S3 ) ti chiedo se la tua opinione e’ simile , oppure si discosta da quella del 350 ( e’ molto piu’ leggero, il trascinamento di poppa dovrebbe essere inferiore…..)
grazie
saluti
Felice
PS : il mio utilizzo sarebbe sul lago di Garda che penso Tu consca bene….