settembre 21, 2013 /
Commenti disabilitati su Destinazione Italia – Revisione del Codice della Nautica – Le linee guida
Il Ministero infrastrutture e trasporti ha pubblicato i punti salienti di quella che sarà la nuova legge sulla nautica, annunciata dal Presidente del consiglio nella conferenza stampa tenuta in occasione del lancio dei provvedimenti battezzati Destinazione Italia.
Per quanto mi riguarda non ci vedo né niente di nuovo e nemmeno qualcosa che sia veramente di duraturo stimolo al rilancio del settore.
a) semplificazione degli adempimenti formali per le pratiche amministrative riguardanti l’iscrizione delle unità e l’eliminazione degli adempimenti burocratici non necessari in alcuni dei procedimenti amministrativi avviati dalle autorità marittime e dalle motorizzazioni civili;
b) semplificazione del regime amministrativo delle unità diporto, utilizzate anche ai fini commerciali, con l’introduzione di normative di sicurezza specifiche di settore;
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Oggi, 19 settembre 2013, il Presidente del Consiglio dei Ministri, Enrico Letta, ha iniziato la conferenza stampa sul Consiglio dei Ministri che ha dato il via libera al piano “Destinazione Italia” annunciando importanti provvedimenti per la nautica. E ogni volta che annunciano provvedimenti di questo tipo io tremo un po’. Ricordo che dal 2008 a oggi il fatturato del comparto si è ridotto da 6 a 2 miliardi, un calo che non può essere giustificato solo dalla crisi.
Riposto lo stralcio di testo per chi non potesse vedere o ascoltare il video.
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Ieri è stato annunciato il primo vero provvedimento del governo Letta, molto berlusconianamente battezzato Decreto del fare, non c’è crisi per il geni del marketing.
Per quanto riguarda ciò che ci compete, la nautica, viene abolita la Tassa di Possesso per le imbarcazioni fino a 14 metri e viene dimezzata per le barche da 14 a 20 metri. Tolto anche il limite di importo di 30.000 euro per il noleggio occasionale, sostituito da uno in giornate annue, 60 giornate.
Provvedimenti interessanti dal punto di vista del cambio di rotta del governo relativamente alla percezione della nautica e del diportismo, un settore non da punire ma che che può creare opportunità di crescita per tutti.
Ma giusto quello è, demagocico. Come erano demagocici, eccessivamente punitivi ed inutili o provvedimenti di Monti (sopratutto nella loro prima versione), altrettanto inutili lo sono questi.
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giugno 1, 2013 /
Commenti disabilitati su Darsene con IVA all’11% in Sardegna
Da più parti e da ormai parecchio tempo si chiede di equiparare l’iva dei porti a quella delle comuni strutture ricettive, tipo gli alberghi. Non ho idea di quale potrebbe essere il costo in termini economici per l’erario. Certo la ricaduta in termini di rilancio per il settore nautico, ormai praticamente morto, potrebbe essere importante. Certo potrebbe fare in modo che le darsene tornino a riempirsi (non so dalle altri parti ma nel nord est si sono svuotate parecchio), rilanciando tutta quella parte di artigianato che ora sta tanto soffrendo.
In questo contesto Ugo Cappellacci, presidente della Regione Sardegna, in apertura della seconda giornata del Satec, Convention annuale riservata agli associati di Ucina Confindustria Nautica, ha annunciato due provvedimenti il cui scopo è far decollare la nautica in Sardegna: una manovra collegata alla Finanziaria per ridurre le accise sul carburante e un disegno di legge, all’ordine del giorno della riunione di Giunta di mercoledi’ prossimo, per equiparare darsene e porti a secco alle altre strutture ricettive. Con abbattimento anche dell’iva per i costi di ormeggio portandoli allo stesso livello dell’11% previsto per le strutture turistico-ricettive.
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maggio 21, 2013 /
Commenti disabilitati su Quanto costa la tassa di possesso sulle barche
La tassa di possesso sulle imbarcazioni va pagata entro il 31 maggio ed è valida valida dal 1 maggio al 30 aprile.
Per il periodo che va dal 1 maggio 2013 al 30 aprile 2014 gli importi sono:
Lunghezza scafo – Tassa annuale
da 10,01 a 12 metri – 800 euro
da 12,01 a 14 metri – 1.160 euro
da 14,01 a 17 metri – 1.740 euro
da 17,01 a 20 metri – 2.600 euro
da 20,01 a 24 metri – 4.400 euro
da 24,01 a 34 metri – 7.800 euro
da 34,01 a 44 metri – 12.500 euro
da 44,01 a 54 metri – 16.000 euro
da 54,01 a 64 metri – 21.500 euro
superiore a 64 metri – 25.000 euro
riduzione barche a vela : 50%
riduzione per vetustà
- 15% dopo 5 anni dalla data di costruzione dell’unità da diporto
- 30% dopo 10 anni dalla data di costruzione
- 45% dopo 15 anni
Tali periodi decorrono dal 1° gennaio dell’anno successivo a quello di costruzione.
La tassa non è dovuta per il primo anno dalla prima immatricolazione, va pagata dai cittadini italiani anche se l’imbarcazione batte bandiera estera
Dettagli sul pagamento su www.agenziaentrate.gov.it
Dal 1 luglio 2013 la Croazia entra ufficialmente nell’Unione europea (chi glielo fa fare non si sa) e di conseguenza anche parte integrante dell’unione doganale.
Fino ad ora ai cittadini stranieri era concesso di mantenere la propria barca in questo paese usufruendo dello stato di merce comunitaria in transito, con relativa sospensione dell’IVA ad libitum, un 21% secco di risparmio sul prezzo di acquisto, no patatine.
Ora con l’entrata della Croazia nella comunità europea tutto ciò non sarà più possibile e tutte le situazioni “sospese” vanno regolarizzate.
Per evitare un fuggi fuggi generale (ma secondo me anche per favorire un generale entra entra) il governo di questo paese ha deciso di attivare un periodo cuscinetto – dal 1° gennaio al 31 maggio 2013 – dove si potrà sanare qualsiasi situazione pagando un’IVA al 5% sul valore doganale dell’imbarcazione.
Immagino poi che non si potrà più ottenere di comprare in Italia il carburante a IVA agevolata giustificandolo con la navigazione in paese extracomunitario… ma magari questo è più un problema per gli armatori di barche a motore, che fanno pieni da migliaia di Euro.
Tutti i dettagli su www.aci-club.hr
Dalle mie parti si è soliti dire “co xe finìa a carne i se ciucia ossi“, così oggi – che sembra che sulla nautica di lusso non ci sia più ciccia da spolpare – hanno iniziato finalmente a puntare sulla nautica popolare e su un tipo di fruizione della stessa vagamente più umano.
Veduta aerea Punta San Giuliano a Venezia
Infatti, proprio come sta avvenendo a Palermo e Trieste, ora anche in Campania arrivano i porti a secco. Grazie a una “innovativa” norma contenuta in un pacchetto di misure – proposte da Fulvio Martusciello, consigliere delegato alle Attività produttive – previste nella Finanziaria regionale da ora in avanti le imbarcazioni potranno essere parcheggiate a terra, a pochi metri dal mare, in aree attrezzate in grado di offrire servizi e assistenza ai diportisti.
I porti a secco rappresentano una valida alternativa agli approdi tradizionali soprattutto grazie agli innegabili vantaggi economici offerti. Infatti questa soluzione costa molto meno non solo in termini di ormeggio ma anche in termini di manutenzione da effettuare sui natanti.
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marzo 23, 2013 /
Commenti disabilitati su Quanto costa Assicurare una barca
Dalla RAS la possibilità di farsi autonomamente un preventivo online sui possibili costi di assicurazione per qualsiasi tipo di barca: vela o motore, con fuoribordo o entrobordo.
Il mio non vuole essere un giudizio di merito sulla qualità o convenienza delle polizze di questa compagnia ma solo la segnalazione di un servizio offerto.
Questo secondo me è un utile strumento per il diportista che desidera farsi un’idea di massima senza essere costretto a recarsi in qualche agenzia o senza essere costretto a chiamare il proprio agente ritrovandosi poi col rischio di ritrovarsi col di lui fiato sul collo.
Link polizza Passione blu RAS Trasporti
marzo 23, 2013 /
Commenti disabilitati su IV Rapporto sul Turismo Nautico (2013) – Siamo alla frutta
Secondo i dati del IV Rapporto sul Turismo Nautico – diffusi nei giorni scorsi (21 febbraio 2013) – nel 2012 la spesa complessiva dei diportisti stanziali è scesa del 56% rispetto al 2009, passando da circa 1,1 miliardi di euro a poco più di 484 milioni di euro. Crollati anche i contratti di ormeggio annuali (-26%), gli ormeggi in transito (-34%), i ricavi di ormeggi a gestione pubblica (-39%) e il fatturato del settore charter (-21%).
Fra il 2007 e il 2011 le immatricolazioni annuali sono calate del 60%, da 4.400 a 1.700. Il fatturato produttivo: da 3,8 miliardi del 2007 a circa 2 miliardi nel 2011.
Tutto questo si traduce non solo in un “era ora brutti ricchi grassi e stronzi morite male” ma nella tragedia vera di oltre 10mila posti di lavoro persi tra addetti diretti e indotto nei porti. Spesso artigiani specializzati e ancora più spesso lasciati a casa senza nessun paracadute sociale come cassa integrazione, prepensionamenti o affini.
Pare che la recrudescenza fiscale (secondo me non tanto nella quantità o qualità ma nel metodo) abbia prodotto il paradossale effetto di dimezzare le entrate per l’Erario: passante da circa 970 milioni a circa 462, praticamente dimezzate. Curva di Laffer it.wikipedia.org portami via…
La notizia completa su wwww.ansa.it
Quando ci appassiona alla vela e si è proprio all’inizio capita di andare in edicola e comprare ogni pubblicazione possibile immaginabile sul tema. Immancabilmente si arriva alla pagina degli annunci dell’usato e poi si finisce a fondo rivista a guardare i prezzi del nuovo.
E qui ci si trova di fronte ad una sorpresa, per un usato recente spesso viene richiesto un prezzo più elevato che per un nuovo.
Come è possibile tutto ciò?
Tanto per iniziare quello dell’usato è il prezzo che viene richiesto ma non è detto sia anche quello che si ottiene… ma questa è un’altra storia.
Il fatto vero è che il prezzo del nuovo pubblicato sulle riviste è quello delle barche in cantiere (dove le costruiscono, magari all’estero) al netto dell’iva al 20% e di tutta un’altra serie di costi che sono variabili in funzione di una quantita’ X di fattori.
I fattori:
1) tanto per iniziare gli accessori. Per dire, un minimo sindacale di elettronica ormai si mette su qualunque barca cabinata, dalla più piccola in su.
2) Il trasporto. Sono trasporti eccezionali ed in quanto tali costano una fucilata al kilometro. Più kilomerti = un costo maggiore, ovvio.
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