Giancarlo Pedote annuncia il progetto Vendée Globe
Giancarlo Pedote ha annunciato attraverso il suo profilo facebook il via al progetto Vendée Globe, il giro del mondo in solitario, senza scalo e senza assistenza, su barche di 18 metri. Il sogno dei navigatori oceanici di tutto il mondo e, come noto, anche quello di Giancarlo.
Un sogno che riesce a realizzare a bordo dell’ex StMichel-Virbac, il monoscafo con cui Jean-Pierre Dick è arrivato quarto nell’ultima edizione, oggi condotta da Yann Elies.
Mini 6.50, Figaro, Class 40, Multi 50, Moth a foil e IMOCA: Giancarlo ammette di aver lavorato tutti questi anni per tappe di avvicinamento all’obiettivo, come spiega lui stesso: « La Vendée l’ho vista nella mia mente dopo la Rotta del Rhum 2014. Quella regata, che per il suo 10° posto non è stata degna di nota per chi era abituato alle vittorie, ha avuto per me un grande significato e mi ha fatto scoprire cose nuove di me stesso. Poco dopo il rientro a casa, mentre ero in un parco con mia moglie ed i miei bambini, ho sentito che il sogno poteva diventare realtà. E ho iniziato a lavorare in quella direzione. L’anno successivo l’ho trascorso in Multi 50 per poi andare a giocare con il Moth l’anno successivo: tutto per me era legato da un filo conduttore ed è proprio questo filo che sarà propulsivo per la mia barca ».
La determinazione ha guidato Giancarlo in tutti questi anni, una determinazione generata dalla voglia di conoscere non solo sempre meglio la vela oceanica, ma anche e soprattutto se stesso.
«Questa regata in realtà è un’equazione molto difficile da risolvere, significa dover far fronte a tantissimi problemi di natura differente, non immaginabili da chi non ha mai fatto o tentato il giro. Percorrere il mare per circa tre mesi è una scoperta interiore durante la quale un uomo si trova a faccia a faccia con tutto se stesso: le sue paure, le sue gioie, i suoi punti fermi e quelli vacillanti. Tutto questo mi affascina. In fondo, come diceva Nietzsche, un filosofo è un uomo di conoscenza».
Ma Giancarlo, oltre che essere un uomo che ama la conoscenza, è anche un marinaio e un professionista che sa che navigare significa armare un progetto globale, che include molteplici responsabilità.
«Adesso siamo ad un nuovo punto di partenza: tutta la mia concentrazione è rivolta a cercare di mettere le giuste basi per poter sviluppare il progetto al meglio delle possibilità che mi verranno date, per poter crescere rapidamente e nella direzione giusta in una classe così affascinante», ammette con fermezza.
La Classe IMOCA rappresenta i più grandi monoscafi da regata: lunghi 60 piedi, pari a 18,28 metri, gli Imoca sono degli “Open Class”, barche cioè per le quali ci sono pochi limiti di progettazione, legati alla lunghezza e, principalmente, alla sicurezza.
La possibilità di realizzare imbarcazioni “Open” e la continua ricerca di performance, hanno fatto evolvere molto velocemente progetti e realizzazioni. Per questo motivo esistono grandi differenze tra la flotta attiva degli Imoca, tanto che nell’ultima edizione della Vendée Globe è come se si fossero corse 3 regate in una: quella degli Imoca di cosidetta “vecchia generazione”, costruiti intorno al 2007, quella degli Imoca chiamati di “ultima generazione”, dotati di foil, e gli altri.
Ulteriori sviluppi sono attesi, con una serie di barche in costruzione che parteciperanno al Vendée Globe 2020 formando la nuova ultima generazione.
Giancarlo entrerà nella Classe IMOCA nella stagione 2019, quando potrà recuperare la barca che gli sarà assegnata, oggi condotta da Yann Elies.
Per tutto il resto del 2018, lo skipper continuerà a cercare di integrare il suo team e i suoi partner, ma soprattutto potrà studiare il suo prossimo Imoca in cantiere e in allenamento, grazie al sostegno del suo storico sponsor Prysmian Group che ha deciso di supportarlo in questa fase di apprendimento e preparazione del progetto.
«Gli Imoca al giorno d’oggi sono imbarcazioni piuttosto complesse in termini di funzionamento e manutenzione. E’ necessario prepararsi al meglio nella conoscenza generale della propria barca per poter far fronte a tutti gli imprevisti che possono capitare in una regata come la Vendée Globe. In questo senso per me il 2018 sarà un anno molto importante, durante il quale avrò la possibilità di conoscere, studiare, entrare nel cuore della barca che mi sarà affidata dal prossimo anno » spiega Giancarlo Pedote, che prosegue raccontando il suo legame con Prysmian Group, un legame iniziato nel 2007.
«E’ grazie a Prysmian Group che potrò allenarmi e regatare come equipaggio quest’anno. Prysmian ha sempre creduto nell’importanza dell’apprendimento e non solo con le parole. Nel 2016 mi ha sostenuto in un’improbabile campagna Moth per apprendere i foil. In quell’occasione molti sono rimasti stupiti, ma gli uomini di Prysmian hanno creduto in me. Lo scorso anno hanno deciso di lasciarmi partire per la Transat Jacques Vabre sotto altri colori: si sono messi da parte, hanno accettato di non essere più protagonisti per permettermi di avvicinarmi ad un progetto IMOCA e studiarlo.
Quest’anno hanno deciso di riunire le due cose in una e mi sosterranno personalmente al fine di permettermi allenamenti e partecipazioni alle regate in equipaggio. In cambio avranno solo un piccolo spazio sulla barca, ma un grande merito nella mia crescita ».
Giancarlo ha già iniziato a studiare la sua prossima barca e ad allenarsi su essa: al cantiere di Absolut Dreamer, alla Base di Lorient, lo skipper italiano apprende le caratteristiche della barca, studia il suo impianto elettrico e elettronico, cerca di conoscerla nei più piccoli dettagli; sui mari bretoni partecipa agli allenamenti, inizia ad effettuare le prime manovre, ed ha fatto parte dell’equipaggio che ha visto Yann Elies vincere l’ultimo Grand Prix Guyader, che si è tenuto il primo weekend di maggio a Douarnenez.
Via Facebook – Immagini: François Van Malleghem
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