Massimo Perotti sarà il nuovo Presidente UCINA
Genova, 15 aprile 2014 – Secondo quanto detto in un’intervista rilasciata al Sole 24 ore dal presidente designato Ucina Massimo Perotti, patron dei cantieri Sanlorenzo, il prossimo salone nautico internazionale di Genova sarà ancora più piccolo ma con una durata di un giorno in più (dal 2 al 7 ottobre).
E qui la notizia non è tanto il Salone, che più grande o piccolo, lungo o corto a noi poco ce ne cala… la notizia vera è che a partire da metà maggio (quando verrà formalizzata l’elezione) Anton Francesco Albertoni non sarà più il presidente di Ucina confindustria nautica.
Dice: e a noi utenti finali che ce ne viene??? e ce ne viene parecchio, perché un mercato nautico florido è interesse dei cantieri che producono e che devono vendere. E senza strutture adeguate, fiscalità equa e costi di gestione umani per i diportisti non c’è mercato.
Tanto per iniziare sembra che la futura confindustria voglia puntare sul piccolo, oltre che su un piccolo salone anche sulla piccola nautica: «Un obiettivo su cui mi concentrerò – afferma Perotti – sarà coniugare la cultura del turismo con la nautica minore, un po’ come accade in Francia e negli Usa, cercando di far sviluppare quel binomio a partire dal Sud Italia».
Per quanto riguarda invece il Nautico di Genova Perotti spiega che dovrà «ripartire dal piccolo, con una manifestazione di dimensioni anche più contenute di quella dell’anno scorso, per poi cominciare a ricrescere. È fondamentale mantenere costi bassi». Con quel target, prosegue, «abbiamo fortemente voluto la creazione di una società privata, controllata con quote paritarie (del 50%) da Fiera di Genova e da Ucina. Questa newco avrà il compito di gestire il Salone genovese ma svolgerà anche attività di promozione della nautica in tutta Italia. Occorre ricordare che nel 2008 il fatturato in entrata del Nautico era stato di 12 milioni, a fronte di un costo della manifestazione di circa 7 milioni. Nel salone del 2013 le entrate sono state di 5,8 milioni, pari al costo della kermesse. Nel boat show del 2014 staremo, quanto a spese per l’evento, sotto i 4 milioni.
Questo significa avere costi quasi dimezzati rispetto al 2008 e buone possibilità di far partire il mercato, perché diventa conveniente venire a Genova: gli espositori potranno pagare dal 20 al 30% in meno, rispetto alle scorse edizioni». La newco (la cui guida, secondo rumors riportati dal giornale, potrebbe essere assegnata ad Albertoni), si candiderà anche a gestire gli spazi delle marine della fiera durante tutto l’anno. «Cercheremo – dice Perotti – di sviluppare altre manifestazione fieristiche a Genova: per vela, charter, usato e vintage, portando nel capoluogo ligure esposizioni che già esistono in Italia ma si svolgono altrove».
L’obiettivo da raggiungere, continua, «è che Genova torni ad essere il salone più importante del Mediterraneo. Con un quartiere espositivo sarà ridotto ma sviluppato soprattutto sul mare. Ucina, da parte sua, chiederà ai produttori italiani, a partire dai più grandi, di collaborare al massimo per concentrare le proprie attività a Genova. Organizzando lì, invece che a Cannes, i press meeting e le presentazioni di nuovi modelli. Tutta l’industria italiana deve fare un sforzo e aiutare il Nautico a tornare il numero uno».
E vabbé… come non detto…
Che poi, io mi chiedo – in un periodo come questo dove chiunque può trovare con estrema facilità le informazioni di cui ha bisogno standosene comodamente seduto a casa e quindi i processi decisionali avvengono altrove – ha ancora senso puntare su una fiera di settore (e non parlo solo di nautica) rivolta al business to consumer?
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