Prove di barche – Dufour 385 Grand Large
Tre cabine, due bagni (uno per lato), circa 75 metri quadri di superficie velica per un dislocamento a vuoto di 6980 kg. L’armatore del Dufour 385 Grand Large in prova ha scelto di prendere in optional delle vele più performanti, 4000 Euro ben spesi visti i risultati. Per chiudere con la scheda tecnica: lunghezza fuori tutto 11,72 m, lunghezza scafo 11,36 m, lunghezza al galleggiamento 9,84 m, baglio massimo 3,93 m, pescaggio 1,76 m.
Il Dufour 385 Grand Large è stato un po’ una conferma e un po’ una sorpresa. Una conferma perché la firma di Felci ormai lo sappiamo che è una garanzia, una sorpresa perché (nonostante il disegno di Felci) non ti aspetti che una barca tanto votata alla crociera sia anche tanto capace di saper cogliere anche le più misere bavette di vento.
Siamo usciti nonostanze la quasi assenza di vento per sfruttare il tempo in attesa della termica per testare le performance a motore ed invece ci siamo ritrovati con una barca che con 4 nodi e mezzo di aria è riuscita a prendere i suoi quasi 4 nodi di passo senza grandi difficoltà e senza farci penare troppo per trovare le giuste regolazioni.
Man mano che la termica si è distesa fino ad arrivare a 10/12 nodi la barca si è sempre ben comportata regalandoci una gran giornata di vela. L’assetto era da crociera pura e la barca era “caricata” di qualunque cosa, serbatoi pieni compresi. Non abbiamo certo affrontato venti da tempesta a Capo Horn ma anche nei momenti di maggiore intensità lo sbandamento si è tenuto entro termini ragionevoli (anche impiccando la vele per valutare gli effetti), segno che è in grado di reggere tutta tela anche con venti sostenuti. Le mogli ringrazieranno, cosa da non sottovalutare mai.
I Passavanti sono comodi nonostante i volumi interni e la tuga importanti, praticissimo e veloce il sistema per armare il bompresso per il gennaker, doppia ruota per agevolare l’uscita dal pozzetto a poppa, panca abbattibile generosa in larghezza per una comoda risalita in barca sia in porto che dopo un bagno in mare.
Peccato per la mancanza di un carrello per il punto di scotta del genoa rinviato in pozzetto, c’è un carrellino con dei nottolini che ormai neanche su un 20 piedi, e peccato per la pessima finitura della giunzione slitta/tuga del tambucio. Mal pensato anche, sempre nella stessa zona, il carter fissato in modo da far trafilare un rivolo d’acqua residua in pozzetto.
Alla fine non abbiamo capito come va a motore ma visto e considerate le qualità veliche viene da pensare che chi la sceglie di motore sarà costretto a farne gran poco. Per il resto, per quanto mi riguarda, la barca mi ha favorevolmente stupito ed è promossa a pienissimi voti. Un grazie all’armatore Claudio Benetello per la gentile e sempre generosa ospitalità.
Figo il marinaio nella foto tre. Ma non fatelo salire a bordo, per carità!