Audi J/70 World Championship – Lettera aperta di Carlo Alberini, armatore di ITA-949
Porto Cervo – A distanza di alcune ore dalla mancata accettazione dell’iscrizione della mia barca all’Audi J/70 World Championship di Porto Cervo a pervadermi è ancora un sentimento di profondo rammarico, che è aumentato a dismisura questa mattina, quando ho visto la flotta lasciare gli ormeggi per andare incontro al primo giorno di regate.
Ciò non mi impedisce di aprire questa mia con un ringraziamento, che ai più potrà sembrare una contraddizione, ma che in realtà non lo è perché il lavoro svolto dal Comitato di Stazza è stato del livello che ho sempre auspicato nel corso degli anni passati a presiedere alcune delle più importanti classi One Design (Mumm 30, Farr 40 e Melges 32). Muovendo dalla volontà di mandare sulla linea di partenza una flotta omogenea dal punto di vista prestazionale, il Comitato di Stazza, presieduto da Christopher Howell, ha interpretato al meglio la parte della guida, consigliando i team su come sanare le criticità di vario genere emerse nel corso dei controlli preliminari. Un atteggiamento propositivo, peraltro già utilizzato al Mondiale J/70 di San Francisco dello scorso anno, quando lo stesso Howell consentì a una quindicina di equipaggi statunitensi di sostituire le crocette delle proprie imbarcazioni, dopo che queste erano risultate alterate rispetto alle specifiche stabilite dal regolamento di classe.
E’ bene sottolineare che le sette barche non accettate, benché accomunate dal medesimo destino, hanno storie diverse e credo sia giusto spendere due parole per raccontare gli accadimenti che hanno coinvolto la mia, ITA-949, durante le operazioni di stazza preliminari svolte presso il cantiere di Porto Cervo. Corrisponde infatti al vero che il mio J/70, già sottoposto a due procedure di stazza pubbliche durante l’Alcatel J/70 Cup 2017 (Malcesine e Riva del Garda), non ha fallito alcun controllo nemmeno in questa occasione. Ciò è dimostrato dal suo inserimento nella flotta gialla avvenuto, come da programma, dopo la chiusura della fase di stazza delle imbarcazioni iscritte, fissata per le 12 di lunedì 11 settembre.
Perché, quindi, ITA-949 non ha potuto partecipare al Mondiale? Una volta rilevato che la quasi totalità delle barche che, al pari della mia, erano state rimessate in un cantiere di Riva del Garda stavano manifestando problemi alla parte terminale delle chiglie, è nato in me il sospetto di poter essere nella stessa situazione. E’ a questo punto d’obbligo specificare che ITA-949 era entrata in cantiere alla fine di luglio per riparare i danni allo scafo riportati durante la frazione di Scarlino, e quelli alla chiglia conseguenti il trasporto stesso, prima di essere ritirata proprio in vista del Mondiale di Porto Cervo. Mosso dal dubbio, dicevo, mi sono quindi preventivamente rivolto al Comitato di Stazza, al fine di farmi guidare nel processo decisionale che, autorizzato per iscritto, ha portato alla sostituzione della chiglia con quella di un J/70 charterizzato per l’occasione e arrivato in Sardegna solo nella tarda mattinata di domenica.
Ed è così che, sostituita la chiglia davanti a tutti coloro che, nella medesima giornata, si apprestavano a stazzare le proprie imbarcazioni, ho materialmente aiutato il mio equipaggio a spingere ITA-949 sotto la gru, ottenendo l’agognato via libera a toccare l’acqua una volta soddisfatti tutti i punti stabiliti dal cosiddetto “measurement form”.
Acqua amara, più che salata, visto che il Comitato Organizzatore, composto dallo Yacht Club Costa Smeralda e dalla Classe Internazionale J/70, alle 19 di lunedì 11 settembre mi informava, a mezzo di comunicato ufficiale, di aver formalmente respinto l’iscrizione di ITA-949, e di altre sei barche, dall’Audi J/70 World Championship 2017.
A nulla è valsa, la mattina del 12 settembre, la discussione della richiesta di riparazione immediatamente depositata davanti alla Giuria Internazionale. Questa, pur riconoscendo quanto sopra esposto come rispondente al vero, ha accettato la richiesta del Comitato Organizzatore, rappresentato in sala giuria da Edoardo Recchi, Direttore Sportivo dello Yacht Club Costa Smeralda, confermando la non accettazione della nostra iscrizione sulla base di una mera presunzione di colpevolezza. Il Technical Report, documento sul quale poggia tutto l’impianto accusatorio al punto da essere citato nel comunicato ufficiale che mi ha escluso dall’evento, è infatti cristallino nel confermare che mai la mia barca è stata trovata fuori stazza, ma che è bastato il semplice dubbio da me onestamente comunicato al Comitato di Stazza, per essere considerato non degno di portare sulla linea di partenza una barca mai trovata in difetto.
Presunzione di colpevolezza che, cristallizzata da questa decisione della Giuria Internazionale, comunque impugnabile nelle sedi competenti, mi ferisce come uomo, armatore e sportivo.
Nella vita c’è sola una certezza, ma da ieri io ne ho trovata un’altra: ITA-949 e il suo equipaggio torneranno quanto prima tra le boe della classe per dimostrare a tutti che a fare la differenza non è un presunto artifizio, ma il lavoro duro e la possibilità, garantita dai nostri partner, di partecipare a più eventi di chiunque altro.
Auspico altresì che, per il bene di tutti, la J-Boats possa mettere gli stazzatori nella condizione di svolgere al meglio il proprio lavoro, dotandoli di quegli strumenti che, nell’epoca dei telefonini che si sbloccano con uno sguardo, rappresentano un irrinunciabile “minimo sindacale”.
Carlo Alberini
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