J/70 – Le polemiche e i problemi con le stazze al Campionato Mondiale 2017
L’antefatto: lo Yacht Club Costa Smeralda ospita il Campionato Mondiale 2017 della classe monotipo J/70 con iscritte oltre 170 barche. Credo il più affollato nella storia dei monotipi. Come ad ogni evento di così grande rilievo vengono effettuati controlli di stazza preventivi (con stazzatore internazionali) per garantire il rispetto delle regole. Sette barche sette vengono trovate con bulbi modificati e conseguentemente squalificate, senza appello (leggi: non riamessi neanche a cambiare chiglia).
Tutto giusto, da spettatore esterno e appassionato di vela considero il comportamento dello Yacht Club e della Classi italiana e internazionale impeccabili, hanno garantito sportività e rispetto delle regole. Viva la vela e viva le barche tutte uguali dove un qualsiasi appassionato può competere ad armi pari con armatori ricchi e velisti professionisti. La vela è forse, contrariamente al sentire comune, l’unico sport dove ciò è possibile.
Berlusconi si può comprare il Milan o Moratti l’inter ma non potranno mai giocarci da centravanti (esistono ancora i centravanti?), io posso comprarmi un J/70 (anche in società con qualche amico) e andare a regatare contro alcuni tra i più grandi professionisti della specialità.
Vincenzo Onorato, che peraltro con la sua barca aveva passato le stazze, però non ci sta che il figlio sia stato squalificato e fa pubblicare una lettera aperta infuocata contro lo YCCS dove annuncia di abbandonare la competizione e arriva perfino a ipotizzare complotti contro i Mascalzoni. Chiude la lettera con un feroce attacco all’attuale Commodoro nella sua persona e nel suo modo di vestire (link alla lettera completa)
Gli risponde punto su punto ma con molta più eleganza Edoardo Recchi, Direttore Sportivo dello Yacht Club Costa Smeralda e responsabile della organizzazione delle regate dello YCCS. (link alla lettera completa)
Conclusioni:
Da spettatore esterno e appassionato di vela da tanti anni trovo quella di Vincenzo Onorato una grossa caduta di stile quando esce dal merito (condivisibile o meno) e inizia ad attaccare il Commodoro nel suo modo di vestire e di andare a vela, cito: “commercialista milanese che di mare ha solo il blu del suo blazer in cera lacca che indossa perennemente a mò di guscio di lumaca. Rarissime le sue sortite in mare, ma altrettanto memorabili per chi ha avuto il divertimento di vederlo in azione. Una volta provò a timonare un Farr40 riuscendo magistralmente a mandarlo in straorza ad ogni virata […]”. Il suo ritiro dalla competizione inoltre suona molto come il “No Maria io esco” di una Tina Cipollari qualsiasi in una trasmissione di Maria De Filippi.
Applaudo alla Classe J/70 e allo Yacht Club Costa Smeralda perché grazie al loro comportamento posso continuare a sognare che se volessi potrei comprare una barca Monotipo e confrontarmi, arrivando certamente ultimo ma, regatando ad armi pari, con i più grandi velisti in circolazione.
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