FenêtréA-Prysmian, con l’italiano Giancarlo Pedote primo Multi-50 a Itajaí

novembre 11, 2015 | By Mistro
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Il trimarano Multi50 FenêtréA-Prysmian ha tagliato la linea del traguardo della regata transoceanica Transat Jacques Vabre oggi, mercoledì 11 novembre 2015, alle ore 11, 59 e 13.

Multi 50 Fenetrea Prysmian, skippers Erwan Le Roux (FRA) and Giancarlo Pedote (ITA), winner in Multi 50 category in 16d 22h 29mn 13 sec during the Transat Jacques Vabre sailing race arrivals on november 11, 2015 in Itajai, Brazil - Photo Jean Marie Liot / DPPI

Multi 50 Fenetrea Prysmian, skippers Erwan Le Roux (FRA) and Giancarlo Pedote (ITA), winner in Multi 50 category in 16d 22h 29mn 13 sec during the Transat Jacques Vabre sailing race arrivals  on november 11, 2015 in Itajai, Brazil - Photo Jean Marie Liot / DPPI
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Multi 50 Fenetrea Prysmian, skippers Erwan Le Roux (FRA) and Giancarlo Pedote (ITA), winner in Multi 50 category in 16d 22h 29mn 13 sec during the Transat Jacques Vabre sailing race arrivals on november 11, 2015 in Itajai, Brazil - Photo Jean Marie Liot / DPPI

I due skipper, il francese Erwan Le Roux e l’italiano Giancarlo Pedote hanno impiegato 16 giorni, 22 ore, 29 minuti e 13 secondi a percorrere le 5.400 miglia teoriche (10.000 chilometri) fra Le Havre e Itajaì, facendo registrare una velocità media di 13,29 nodi. In realtà l’equipaggio di FenêtréA-Prysmian ha percorso 6.122 miglia a una media di 15.06 nodi.

Fra i quattro Multi-50 che hanno preso il via da Le Havre lo scorso 25 ottobre, FenêtréA-Prysmian era dato favorito, in quanto detentore del titolo ottenuto due anni fa da Erwan Le Roux in coppia con l’altro transalpino Yann Eliès. Questa volta però lo skipper bretone ha deciso di avere al suo fianco il fiorentino Giancarlo Pedote. La coppia di velisti ha affrontato le prime ore di navigazione, viste le condizioni meteo piuttosto dure, con prudenza, lasciando la leadership provvisoria a La French Tech-Rennes Saint Malo. Non appena le condizioni lo hanno permesso, Erwan Le Roux e Giancarlo Pedote hanno attaccato, optando per una rotta occidentale, andando a raggiungere anche i leader della flotta dei monoscafi. Questa rotta verso l’arcipelago delle Azzore, non li ha favoriti in termini di distanza dal traguardo, ma ha permesso loro di posizionarsi in maniera migliore rispetto all’ingresso nella zona delle calme equatoriali, distante allora oltre 1.600 miglia. Con questa opzione tattica Le Roux e Pedote, sono riusciti ad uscire dalla “zona d’ombra” delle calme con più di cento miglia di distacco dai primi monoscafi, e con oltre cento miglia di distanza laterale. Una scelta che, tuttavia, ha portato poi i suoi frutti nell’approccio alle coste brasiliane, dove il duo franco/italiano è riuscito a giungere con una giornata di vantaggio sugli avversari della classe Multi-50, e alcune decine di miglia sui monoscafi.

Al largo di Bahia e quando mancavano ancora circa 1.000 miglia all’arrivo di Itajaì, però, i due velisti hanno dovuto nuovamente levare il piede dall’acceleratore a causa di una lacerazione della randa. L’obiettivo di Erwan e Giancarlo era dunque di preservare barca e vele, per poter terminare la regata. Una gestione oculata del mezzo e degli uomini, che ha permesso loro di ottenere una meritatissima vittoria. Per Erwan Le Roux si tratta della terza vittoria nella Transat Jacques Vabre, mentre Giancarlo Pedote iscrive per la prima volta il suo nome sull’albo d’oro della regata in doppio dalla Francia al Brasile.

Giancarlo Pedote, co-skipper di FenêtréA Prysmian, non appena giunto a terra ha dichiarato. “E’ fantastico, ho sognato di fare questa regata fin dal 2001. Ero preparatore di barche di altri e tutte le sere mi fermavo in banchina, sognando un giorni di poter essere al via. E quattordici anni dopo, ho realizzato il mio sogno, e ho anche vinto. Sono emozioni forti. Sono arrivato in Brasile anche alla mia prima transatlantica, dunque le ultime 10 miglia di regata sono state molto intense. Con Erwan abbiamo condiviso le nostre sensazioni, è stato un bello scambio umano, delle sensazioni molto forti. All’inizio della regata ero molto stanco, un po’ stressato dalle condizioni perchè non avevo idea di cosa potesse succedere. Ho anche sofferto di mal di mare e non ho mangiato nulla per 48 ore. È stata dura ma ho stretto i denti. Poi, incredibilmente il mio corpo ha ritrovato l’energia, si è abituato. In realtà dopo mi sentivo davvero in forma. Adesso non sono troppo stanco.

www.transat-jacques-vabre.com

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