Un grandissimo Michele Zambelli alla Mini Transat
Pointe a Pitre (Guadalupa). Grande risultato per l’Italia alla Mini Transat con lo splendido secondo posto di Michele Zambelli che chiude la seconda parte della regata alle ore 23.52 e 49 secondi (ora italiana) di venerdì 13 novembre con poco più di un miglio di distacco sul terzo, l’inglese Luke Berry.
A bordo del suo prototipo Illumia 788 lo skipper romagnolo ha impiegato 13 giorni, 8 ore, 42 minuti e 49 secondi nel tratto conclusivo della Mini Transat, dalle Canarie a Guadalupa, con velocità medie sopra i 10 nodi in un totale di 3209 miglia percorse.
“Mi sento più forte” sono state le prime parole dal pontile caraibico dove l’accoglienza è stata entusiasmante ma con una nota di tristezza per i fatti di Parigi.
Dopo la prima tappa che lo ha visto in dodicesima posizione, Michele Zambelli ha affrontato la traversata oceanica non necessariamente come una rivincita ma come un modo per dimostrare le sue capacità impostando una strategia studiata nei mini particolari.
Dopo essere partito da Lanzarote il 31 ottobre tra le file dei primi dieci inizia la risalita di posizioni sulla rotta a sud per cercare gli alisei più stabili. E’ tra i più veloci e si trova sempre nel gruppo di testa. Dopo 4 giorni è quarto e dopo 9 giorni è secondo.
Ma è allo scoccare delle meno 200 miglia dall’arrivo che inizia un vero e proprio match race per la conquista del secondo posto a Guadalupa. I duellanti in realtà sono tre: Zambelli con Illumia 788, l’inglese Luke Berry e Ludovic Mechin, a brodo della barca vincitrice dell’edizione 2013.
Una staffetta dove è Zambelli ad avere sempre l’ultima parola.
Distacchi minimi sempre sotto le 5 miglia e strambate di copertura tengono con il fiato sospeso ad ogni rilevamento della posizione.
Ad aumentare la tensione poi è il localizzatore di Ludovic Mechin che va in panne e per gli ultimi due giorni non è visibile sulla cartografia, lasciando quindi Zambelli e Berry protagonisti ma sempre con l’incognita della sua posizione.
L’entrata nella baia di Guadalupa è caratterizzata da venti leggeri e Michele a bordo di Illumia 788 è sempre al comando seguito ad un miglio da Berry. Mechin verrà localizzato 5 miglia dietro.
Ma non è tutto.
Arrivato sul pontile Zambelli dichiara di aver rotto la drizza dello spinnaker il quarto giorno dopo partenza e di aver pensato che la sua Mini Transat sarebbe finita. Ma per sua indole non si è arreso ed ha continuato. Viene quindi da chiedersi cosa avrebbe fatto senza questo incidente.
Con la chiusura di questa Mini Transat per Michele Zambelli termina anche la sua esperienza nella Classe Mini 650, che lo ha visto nascere e crescere, per dedicarsi ad altri progetti che vedranno sempre il mare in prima linea, uno dei quali sarà trasmettere la voglia di navigare ai giovani.
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