Partita la nona e ultima tappa della Volvo Ocean Race
E’ partita oggi con un vento intorno ai 12 nodi la nona e ultima tappa della Volvo Ocean Race 2014/15, 960 miglia da Lorient in Bretagna a Goteborg in Svezia, con pit-stop all’Aja, in Olanda.
Con Team SCA e Team Alvimedica in anticipo, e quindi costrette a tornare sulla linea, sono stati gli olandesi di Team Brunel e gli spagnoli di MAPFRE ad animare le prime fasi, protagonisti quasi di un match-race, inseguiti da Team Vestas Wind. Mai poi è entrata in gioco la conoscenza del campo di regata da parte di Charles Caudrelier e dei suoi compagni francesi, che proprio in queste acqua hanno iniziato a navigare.
Anche le prime 130 miglia, lungo la costa della Bretagna potrebbero essere importanti per chi le conosce bene. Tuttavia, la tappa sarà tutta da seguire perchè la posta in palio è altissima, con quattro barche che possono aspirare a un posto sul podio finale.
L’arrivo all’Aja è previsto nella serata di giovedì 19 giugno o bella mattinata di venerdì 19. Le sette barche, dopo il pit-stop ripartiranno nello stesso ordine e con lo stesso distacco con cui sono arrivate, con il primo start previsto per le 12.00 di sabato 20 giugno.
Secondo il meteorologo della regata, Gonzalo Infante, la nona tappa potrebbe essere la più dura di tutto il giro del mondo e la novità del pit-stop a l’Aja potrebbe ulteriormente scombussolare i giochi. La tappa con le sue 960 miglia è la seconda più corta del percorso, dopo l’ottava, e può essere considerata uno sprint ad alta tensione. Inoltre, i tratti di navigazione costiera, le zone di esclusione, le forti correnti e una meteo variabile potrebbero aggiungere ancora più stress ai sette team, soprattutto per i navigatori.
Nel primo tratto la flotta deve navigare lungo la costa bretone e cercare di entrare in fase con il ritmo delle maree e delle correnti della Manica, il secondo tratto della tappa. Nella Manica, infatti, le correnti sono molto forti, possono raggiungere anche i 3 o 4 nodi di intensità, e persino di più in prossimità della costa. La corrente entra da ovest a est per sei ore e poi ritorna in senso contrario. I team quindi hanno circa sei ore di corrente favorevole e sei ore di contraria, e ciò avviene sia nel canale di Dover che nel Mare del nord, dove tuttavia la corrente arriva da settentrione e quindi cresce da nord a sud. Un’ulteriore fattore di complessità per i navigatori. L’ingresso nel Mare del Nord avviene dopo il pit-stop dell’Aja. Si tratta di una zona dove sono presenti moltissimi ostacoli dati dagli impianti petroliferi e diverse fattorie eoliche e dove la meteo può essere variabile, portando a strategie aggressive.
Le ultime miglia, intorno alla punta della Danimarca, oltre il Kattegat e fino a Goteborg si presentano come un’area geografica completamente separata dal Mare del Nord con condizioni meteo molto “locali”. E’ una zona dove potenzialmente si potrebbe assistere a capovolgimenti di fronte e che in passato ha dato vita a arrivi molto serrati, quindi un’eventualità che potrebbe ancora presentarsi. Una tappa complessa e tutta da seguire.
La tappa potrà essere seguita in diretta, con lo strumento della cartografia elettronica all’indirizzo www.volvooceanrace.com
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