Volvo Ocean Race – Battaglia finale a tre
Mancano ormai meno di 170 miglia alla linea del traguardo della seconda tappa della Volvo Ocean Race ad Abu Dhabi ed è ancora testa a testa fra i tre leader, distanziati di pochissimo, per cercare di guadagnare un margine significativo. Meno di un miglio e mezzo separa Team Brunel da Dongfeng Race Team e Abu Dhabi Ocean Racing è solo poco più di 15 miglia dietro.
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December 11, 2014. Leg 2 onboard Abu Dhabi Ocean Racing. Luke Parkinson goes up the rig to guide "Azzam" through patches of wind in the Gulf of Oman en route to Abu Dhabi in Leg 2.
Sembra proprio che si dovrà aspettare il primo mattino, quando è previsto l’arrivo delle tre barche nell’emirato, per poter fare con certezza il nome del vincitore, anche perché l’ultimo tratto di strada verso Abu Dhabi è tutto tranne che di facile interpretazione.
Se il podio è ormai a sicuro appannaggio di queste prime tre barche, alle loro spalle continua il duello per la quarta piazza fra Team Alvimedica e MAPFRE, che corrono praticamente appaiati mentre le veliste di Team SCA non riescono a ridurre il loro svantaggio.
Durante la notte Team Brunel e Dongfeng Race Team, hanno navigato con vento leggero, tenendo d’occhio ogni mossa dell’avversario e, nel contempo, cercando di prendere anche la minima raffica di vento per cercare di scappargli via. La barca olandese guidata da Bouwe Bekking è sempre in testa, ma i cinesi non hanno nessuna intenzione di lasciarla andare. Il margine di team Brunel è esilissimo, meno di due miglia mentre i due hanno ormai “girato l’angolo” dello stretto di Hormuz e si dirigono verso il traguardo.
Stefan Coppers, Onboard reporter su Team Brunel oggi ha raccontato nel suo blog: “Lo stretto di Hormuz è come l’aeroporto di Schipol ad Amsterdam, dopo un lungo volo, ti sembra di essere arrivato e invece sei ancora lontano. Dai Eolo, un po’ d’aria! Bouwe Bekking chiede aiuto persino al dio del vento. Le vele sbattono e non c’è un alito. A prua Johnny Poortman comincia a cantare una canzone che dice “krijg toch allemaal de kolere” (che significa più o meno andate tutti a quel paese). Ed è proprio convinto. I nostri gemelli siamesi di Dongfeng sono sempre qui accanto e poi, improvvisamente, la vela di prua prende un po’ d’aria e la barca parte a nove nodi… per circa tre minuti! Siamo di nuovo parcheggiati. E’ così da giorni, dice Poortman, un continuo stop and go. E lo si sente di nuovo cantare.”
I franco/cinesi di Dongfeng Race Team non sembrano avere nessuna intenzione di lasciare il campo aperto agli olandesi. “Mare piatto e tre nodi di vento…” Racconta Yann Riou. “Poi si sente urlare, tutti fuori! E ci appare una scena surreale, dopo 23 giorni di regata, Brunel, il nostro compagno fidato, ci incrocia davanti solo di poche lunghezze. Sembra che abbiano un vento diverso, le barche sono su una rotta parallela ma opposta. Passa qualche minuto di silenzio, quanto basta per soppesare la situazione. Scegliamo di continuare sul nostro bordo. In una situazione così uno ha ragione e uno ha torto… Dopo pochi minuti notiamo che Brunel ha virato e naviga due miglia sopravento a noi, ha più vento e fa due nodi di più. Non so come abbiano fatto a prevederlo, ma sono stati bravi.” Facile immaginare come questa guerra di nervi nella bonaccia, e proprio alla fine della tappa, stia mettendo a dura prova gli equipaggi, e soprattutto i navigatori alle prese anche con un tratto di mare praticamente sconosciuto.
A bordo di Abu Dhabi Ocean Racing, però sembrano avere un jolly da giocare. E’ il velista dell’emirato Adil Khalid, che proprio in queste acque ha cominciato a navigare e che dunque conosce bene. “E’ come se Adil avesse chiamato la macchina del vento” ha raccontato l’Onboard Reporter Matt Knighton. “Ha previsto che alle 9 sarebbe entrata la termica, mentre ci avvicinavamo a costa. Avremmo potuto regolarci gli orologi… Era più di quanto ci aspettassimo, nove nodi. Pensi sempre che sia una raffica, che prima o poi passerà e invece è durato 11 ore.” Azzam, in effetti è la barca che si è spinta più sotto costa, recuperando sulle due che la precedono.
Più indietro continua il duello per il quarto posto, con i giovani di Team Alvimedica che sono riusciti a difendersi, malgrado qualche ora di bonaccia. “Per il momento tutto secondo previsioni… nemmeno una traccia di vento, il golfo è uno specchio, non c’è niente a perdita d’occhio. E’ quello che ci aspettavamo ma è comunque frustrante. Le ultime 1.000 miglia di questa tappa sono state dominate dalla bonaccia. Non pare giusto, siamo così vicini eppure così lontani dal traguardo. Un altro scherzo del destino per concludere queste 6.000 miglia.”
La strategia degli spagnoli di MAPFRE è stata di navigare il più possibile vicino alla costa omanita, tanto che a tratti erano a un solo miglio di distanza, e ha trovato una buona velocità. Ora, come avviene per la coppia di testa, si trova a meno di due miglia dalla poppa di Team Alvimedica. Francisco Vignale. “Ieri sera abbiamo rivisto Team Alvimedica, appena un po’ più avanti. Erano passati 14 giorni da quando avevamo visto un avversario ed è stata una bella spinta per il morale perché pensiamo di poter cambiare la situazione. Ma non sarà facile perché le condizioni sono molto complicate e Will Oxley (il navigatore di team Alvimedica) è molto esperto.”
Intanto le veliste di Team SCA continuano la loro lenta e dolorosa risalita del mare Arabico, a oltre 320 miglia dai primi e con una velocità inferiore ai 5 nodi.
Se non si sa chi taglierà la linea del traguardo per primo, comincia a essere un po’ più chiaro quando ciò avverrà, secondo le ultime previsioni infatti i leader dovrebbero giungere ad Abu Dhabi fra le 5 UTC (le 6 del mattino ora italiana) alle 9 UTC. Team Alvimedica e MAPFRE sono attesi anche per domani, fra le 20 e le 23 UTC (le 21 e mezzanotte in Italia) mentre Team SCA dovrebbe finire 24 ore più tardi. Sarà possibile seguire l’arrivo con la diretta sul web, sui social media e tramite le app. Il live comincerà circa un’ora prima dell’arrivo previsto.
link: www.volvooceanrace.com
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