Adesso Vela a Le Havre, dove sta per partire la Transat Jacques Vabre 2015
Un testo che ho letto nella pagina Facebook di Adesso Vela e che, secondo me, ben si sposa con quello di Marco Giudici di qualche giorno fa.
Non sono passate 24 ore dalla nostra visita a Le Havre da dove partirà una gran classica come la Transat Jacques Vabre o meglio nota Route du Café. La sensazione che ti rimane è presto riassunta: sei nel Rinascimento e sei andato a fare un giro a Firenze!!!
Non è tanto dovuto al fatto che mentre qui giochiamo con barchini e barchette monotipo di massimo quaranta piedi, loro sviluppano trimarani di 100; mentre noi ancora non capiamo come fanno i gabbiani a volare, loro testano i foil su qualunque cosa. No la differenza è solo una: noi siamo statici e scegliamo una classe preconfezionata 70, 20, 32, loro inventano, creano, esplorano nuovi limiti della vela.
È qui che nascono soluzioni come gli alberi alari, rotanti e basculanti, le canting keel, la doppia pala del timone, la stabilità di forma, gli avvolgitori, gli idrogeneratori e altre mille cose.
Ed in questo bailame d’invenzioni il loro circo è professionale ma umano, no invidie no rancori e il reciproco rispetto dato dal fatto che lento o veloce che tu sia comunque sei un gran marinaio se vuoi attraversare l’oceano in singolo o in doppio. E non è strano incontrare uno dei maghi di queste belve da corsa, Verdier, che passa da Team New Zealand ad un Class 40 con la stessa facilità con cui ti offre una birra ed a te sconosciuto ti racconta perché Oracle ha vinto o chi è il suo favorito tra tutti i figli suoi.
E torni a casa e ti rimane un senso di benessere dato dal fatto che hai coscienza che per fortuna esiste ancora una vela fatta di sponsor, di innovazioni, di sfide estreme e di marinai oltre tante foto sul tuo telefonino.
Parte 1 – la flotta dei 20 IMOCA (60.000.000,00 € di barche)
Via Facebook
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