settembre 2, 2015 /
Commenti disabilitati su Crociera in Croazia con un Viko 550 – Di Stefano Madella
Imbarcazione: Viko 550. Navikom, Polonia
Anno di costruzione: 2005
Caratteristiche: 6X2,50 Mt, 800 kg, deriva mobile, sloop randa semisteccata e fiocco avvolgibile con gennaker e code0 su frullone
Trasporto: Opel Meriva, carrello Reggiana Rimorchi 1200, port. utile 900 kg
Km percorsi: 2100
Miglia percorse: 300
Equipaggio: 4 due adulti, una diciottenne e una tredicenne
Luogo crociera: Incoronate, Croazia – Fra Otok Molat a nord e Kornat a sud
Periodo: Agosto 2015
E anche quest’anno è andata. Ammetto che non avevo molta voglia, un anno estremamente stressante per il pochissimo lavoro, la barca e il carrello con qualche acciacco e i pochi giorni a disposizione non erano di stimolo all’evento.
Nonostante ciò, più per l’insistenza della famiglia che altro, a metà luglio inizio a preparare la barca che dopo due anni di lago in modalità crociera giornaliera va riattrezzata completamente e controllata. Bisogna selezionare in magazzino ciò che va riportato a bordo e controllare tutta la ferramenta che dopo 10 anni e qualche migliaio di miglia inizia a segnare il tempo. Non avendo un cantiere faccio tutto in acqua, solo all’ultimo verificherò la carena e l’albero e decideremo, pronti a “commutare” in modalità camper se necessario.
Il carrello anche lui fermo da due anni si “autorevisiona” con il traino di una barca di un amico. Freno bloccato e fusione di un cuscinetto. Grande fortuna, se fossi partito così sarebbe stato un disastro mentre riusciamo a ripararlo in tempo.
Ai primi di agosto asportiamo la barca dal suo letto di alghe, il lago è molto basso e la flora prolifera portando molti sedimento ad attaccarsi alla carena. Immersione del carrello e siamo fuori dall’acqua, pulizia carena con idropulitrice, verifica antivegetativa e perno deriva; entrambi in buono stato. Procediamo.
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Di Maurizio Bini – Dopo alcuni timidi tentativi di dormire in barca, in un Meteor e dopo l’inevitabile crescita dei figli e la conseguente impossibilità di starci dentro ancora tutti e quattro, nel 2013 decidemmo di cambiare la barca. L’idea di fare 3 settimane in navigazione piaceva alla famiglia, quindi si poteva provare.
Beneteau First twenty Gorda
Come detto siamo in 4; io, la santa moglie che sopporta tutto questo e 2 ragazzi di 12 e 10 anni
Barca – La barca doveva essere carrellabile (minori costi di gestione, più luoghi da visitare), l’albero doveva essere basculante in modo che potesse essere armato da una sola persona, molto marina (doveva essere sicura in tutte le condizioni meteo che avremmo potuto incontrare), bulbo retrattile, doppio timone (in modo che fosse morbida e facile per far timonare ai figli), armata con Gennaker. Il mercato nautico sicuramente non offre molte scelte, ma guardando all’estero alcune barche interessanti ci sono. Alla fine la scelta è caduta sul Beneteau First20, progetto di Finot; “un sempre verde”. Dopo quasi 2.000 mg navigate in tutte le stagioni e in condizioni anche piuttosto dure posso dire che la barca è perfetta per le nostre esigenze.
illustrazione 1: Isola Lavezzi; Notte in randa sul Meteor
illustrazione 2: Vigevano; arrivo di Gorda
Preparazione – Quando nel marzo 2014 in un giorno piovoso e nebbioso andai a ritirare la barca nelle campagne di Vigevano mi venne un colpo … quanto lavoro mi aspettava. Sicuramente Beneteau non attrezza la barca per fare crociera, come intendevamo noi, vivere in 4 persone per 3 settimane su un 6,50 mt. La barca è allestita per mini crociere, preferibilmente in 2.
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luglio 31, 2015 /
Commenti disabilitati su Roc Nére II va in Croazia – Diaro di una crociera in Croazia su un Fun
Roc Nére II è un Fun, noto monotipo da regata con interni praticamente inesistenti, certo non attrezzati per farci vacanza.
Una coppia dopo averlo carrellato dal Piemonte a Monfalcone e lì varato ci sta facendo crociera in Croazia.
Un ritorno alla nautica degli albori, quella di quando le persone navigavano lungo le nostre con un Piviere (che probabilmente era anche più comodo del Fun), che Elena Ferro sta raccontando (quasi) quotidiamente sul suo blog www.elenaferro.it