luglio 4, 2016 /
Commenti disabilitati su Smaltimento razzi: l’ennesima legge scritta in modo da essere inapplicabile
L’ennesima legge italiana scritta in modo da essere completamente inapplicabile e tale da rendere impossibile all’utenza il mettersi in regola. Non si capisce più se il legislatore sia solo incompetetente o in malafede.
Dal sito UCINA: Il DM 101/2016 del Ministero dell’Ambiente detta una nuova disciplina per i materiali pirotecnici in disuso, applicabile anche al ritiro dei razzi di soccorso in dotazione alle imbarcazioni da diporto.
L’intento di individuare un percorso per il recupero di questi materiali è senz’altro positivo, tuttavia la nuova disciplina impone al fabbricante e all’importatore di questi articoli l’obbligo di organizzare un servizio complesso e capillare di raccolta dei resi, che avrebbe avuto la necessità di un periodo di transizione per potervi ottemperare, periodo che non è invece stato previsto.
Per quanto riguarda i razzi di soccorso in disuso, va poi rilevato che questi vengono per la prima volta equiparati a rifiuti – in contrasto con il Testo unico ambientale (D.Lgs. 152/06), che esclude chiaramente dal novero dei rifiuti “i materiali esplosivi”, con ciò modificando e aggravando radicalmente le condizioni e i costi per il loro trasporto, sia a carico dell’utente, sia a carico del distributore/produttore.
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marzo 7, 2016 /
Commenti disabilitati su Razzi scaduti da conferire a una fiera nautica
Oltre ad essere in grado di provare e acquistare dagli espositori presenti, ai visitatori e detentori di posto barca al Southsea Marina, nel sud dell’Inghilterra, il 30 aprile 2016, durante il locale Fishing Show viene offerto gratuitamente lo smaltimento dei razzi scaduti e il controllo dei giubbotti di salvataggio, quest’ultimo gestito dalla RNLI.
Potrebbe essere un’idea interessante da proporre gli organizzatori nostrani di fiere nautiche per portare un po’ di pubblico in più agli eventi da loro organizzati, ché da noi continuiamo ad avere il problema dei fuochi scaduti da smaltire.
Via | www.premiermarinas.com
ottobre 10, 2015 /
Commenti disabilitati su Fuochi scaduti, Squadra Nautica della Polizia di Talamone li ritira gratis
Grosseto – Dal 10 al 31 ottobre 2015 la Polizia di Stato – Squadra Nautica di Talamone della Questura di Grosseto, provvede al ritiro GRATUITO dei fuochi di segnalazione scaduti.
Negli anni, sono state molte le tonnellate di merce smaltite in modo autonomo dalla comunità diportistica: dall’utilizzo come fuochi d’artificio terrestri, all’abbandono presso i cassonetti dell’immondizia o in mare. In ogni caso, le ripercussioni negative sono notevoli: la legge vieta tassativamente che i fuochi di segnalazione vengano utilizzati al di fuori delle situazioni di emergenza in mare, con rischio di sanzioni, anche penali, a carico di chi li utilizza in modo arbitrario.
In caso di abbandono dei fuochi di fianco ai cassonetti, come spesso accade, il rischio è che qualcuno li trovi prima che vengano ritirati dai mezzi preposti e li utilizzi per gioco, con le conseguenze immaginabili e purtoppo note come fatti di cronaca: come nel 2012, quando uomo che viveva per strada, attivando dei fuochi rinvenuti poco prima in un cassonetto, aveva colpito un bambino di 16 mesi. Quando vengono gettati in mare, invece, a pagare il conto è l’ambiente: all’interno dei fuochi sono infatti contenute, oltre al materiale pirotecnico, anche massicce quantità di metalli pesanti estremamente dannosi per l’ambiente e non solo per quello marino, senza considerare le plastiche ed altri materiali altamente inquinanti.
Ottimo servizio… ma tutti quelli che hanno fuochi da smaltire e non sono della zona come fanno?
Prima o poi qualunque armatore si trova con questo dilemma: che me ne faccio dei sistemi di segnalazione scaduti? I fuochi hanno validità di quattro anni e una volta che sono scaduti, secondo alcune Questure, si ravvede la detenzione abusiva di sostanze esplosive, art. 609 del C.P.
Qualche anno fa la Guardia Costiera aveva emanato una direttiva che dava alle sedi locali la facoltà di ritirarli gratuitamente ma la cosa era del tutto facoltativa e anche quelle poche che avevano attivato il servizio presto hanno smesso.
Ora… qualcuno utilizza metodi fantasiosi quanto illegali, tipo scoppiarli a capodanno o durante la festa del patrono, o infilarli in un secchio d’acqua per “bagnare le polveri” e renderli (non so quanto) inefficaci prima di buttarli nel cassonetto. Qualcuno probabilmente li getta direttamente in mare. Razzi, cartucce very, boette fumogene e fuoco a mano però oltre ad essere classificati come prodotti infiammabili ed esplosivi, contengono metalli pesanti considerati inquinanti e nocivi per l’ambiente.
L’unico modo legale per smaltirli è conferirli ad un’azienda abilitata, che a sua volta si avvale della collaborazione di un’altra azienda specializzata in igiene ambientale, che a sua volta si avvale della collaborazione del canale distributivo dei rivenditori per ritirarli. Un sacco di passaggi.
Il conferimento per l’armatore, a causa anche forse di tutti questi passaggi, non è indolore, il prezzo che ha chiesto a me un negozio di nautica è stato di 6 Euro a pezzo, siamo molto vicini al prezzo dei fuochi nuovi.
Quindi, ad oggi l’unico modo per sapere come smaltire legalmente i segnali di soccorso per navigazione è chiedere al negozio di nautica se aderisce, se non lo fa magari andare a comprarli da un’altra parte.