Prove di barche – Trimarano Corsaire Marine F24
Scritto da Ugo Marinelli nel 2008 – Uscito dal cantiere Corsaire Marine nel 1993, sono ben 15 gli anni compiuti dal mio barchino Corsaire Marine F24. Ancora oggi mi guardano un po’ ovunque come un marziano, come se fossi uscito da un film di fantascienza. Eppure stiamo parlando di un progetto del 1987!
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Premesse
Riflettiamo: che barche a vela si costruivano / progettavano a fine anni 80? Non mi viene in mente niente. Guardo su internet e trovo il Janneau Sun Fizz. L’IMS deve ancora arrivare. Siamo ancora nel pieno marasma IOR anche se ne annusa la sua fine. Si, 15 anni fa era davvero un progetto innovativo, da fantascienza. Ma oggi?
Possibile che la nautica sia ancora fossilizzata a considerare i multiscafi come “macchine da guerra” per regate e non come valida alternativa alla crociera? E si che stiamo parlando di un trimarano da crociera!!!!
La descrizione di questo fantastico oggetto
Si tratta di un multiscafo, un trimarano per la precisione, di 24 piedi (7,2 m) ad ali richiudibili (vedremo in seguito i dettagli del sistema). Costruito dalla Statunitense Corsaire Marine su progetto di Ian Farrier allora in veste di socio. In seguito Farrier si allontanerà dalla Corsaire Marine e disconoscerà le variazioni apportate ai suoi modelli dai suoi ex soci.
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Il modello in mio possesso, il Corsaire Marine F24,e’ il primo, ovvero così come progettato da Farrier (da cui la F del nome). In seguito nascerà l’F24 Mark II dotato di albero alare rotante, deriva a baionetta (stile Laser per intenderci) mentre il mio ha la deriva pivotante (come un FJ o un 470) e timone completamente a poppa. Attualmente la Corsaire M. vede un 24 senza il prefisso F, con gli interni ridisegnati. Non sembra essere cambiato altro rispetto il modello MKII.
La larghezza in navigazione del Corsaire Marine F24 di ben 5 metri e mezzo, mentre in porto se ne sta su 2,5m. E’ quindi perfettamente carrellabile rientrando dentro i fatidici 2,60m. Il sistema di apertura e chiusura e’ ben descritto dalla seguente figura animata:
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Le ali una volta aperte, sono in posizione stabile, non tendono a richiudersi come succede ai multiscafi di tipo Dragonfly.
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Comunque, per sicurezza e per dare rigidità a tutto il sistema, ci sono 4 bulloni (uno per ogni braccio) da avvitare. Tempo dell’operazione completa: 4 minuti.
La posizione ad ali chiuse in stazionamento è molto stabile. In tanti anni solo una volta, durante una burrasca da paura ebbi timore che si potesse rovesciare, per precauzione riempii lo scafetto di sopravento con una cinquantina di litri d’acqua. Onestamente non so se fu utile, probabilmente non sarebbe successo nulla anche senza il mio intervento. Non si è più ripetuta una necessità simile.
Gli interni del Corsaire Marine F24
All’interno sono previsti 3+1 posti letto. 2 sono sulla cuccetta di prua, uno sulla seduta di dritta ed il 4° si realizza chiudendo il quadrato con dei pannello in composito che allargano la cuccetta di dritta. In realtà Ian Farrier o è un mattacchione oppure uno molto, molto smilzo. Diciamo che ci si sta un 2 stretti a prua + uno a dritta e basta. A sinistra c’è il quadretto strumenti, un lavello, un gavoncino ed un ottimo e abbondate piano d’appoggio, buono anche per carteggiare.
- Comincio subito dai difetti, così i detrattori irriducibili hanno il destro per poter dire “ah, ma questo difetto è penalizzante rispetto a qualsiasi pregio” e ci togliamo il dente.
- – Il difetto maggiore è la deriva. È piazzata leggermente di lato per non togliere spazio in cabina (quindi la barca rende peggio su un bordo). Così com’è installata è di difficile manutenzione e, se non si inventano artifici, la scassa che la contiene rimane aperta sotto a deriva abbassata.
- – Difetto veniale per chi non si ostina a navigare in 30 cm di acqua è la tipologia del timone. Esso infatti si alza per navigare in acqua bassa, ma quando è alzato NON gira!
- – Bisogna chiudere le ali per entrare nel posto barca ed aprirle per navigare.
- – Abitabilità in cabina limitata, ma non inferiore a quella di barche monoscafo della stessa lunghezza contemporanee.
- – Non sbanda. Per chi ama la moto ed i monoscafi perché sbandano, i tri è un mezzo inadeguato.
Tutto qui? E i difetti classici dei multiscafi? Ce li nascondi? Direte voi.
Assolutamente no. Semplicemente non li ha. Non è una mia presa di posizione acritica, bensì una posizione ponderata e verificabile.
Il difetto classico dei multiscafi è che la barca si pianta al vento in virata. Comportamento tipico dei catamarani senza derive (Hobie). Questo non ha il problema, avendo la sua brava deriva gira in pochissimo spazio. Certo stiamo parlando di un barchino di 1000 kg, ha poca inerzia, quindi è facile fargli perdere l’abbrivo. Ma questo è un problema di manico e non di barca.
Il difetto dell’ingombro in porto il Corsaire Marine F24 non ce l’ha perché è ad ali chiudibili. Quindi pago per un posto barca come se fossi un monoscafo.
Altro difetto tipico di multiscafi è che non bolinano. Onestamente devo dire che appena comperato (era usato) non bolinava proprio. Mi ci ero preso un “passione” finché non ho cambiato le vele …
Eh sì, perché le vele sono fondamentali su barche di questo tipo. Pensate al taglio delle vele delle barche IOR di fine ani 80 e delle vele attuali sempre per monoscafi.
I tagli delle vele per i multiscafi hanno fatto passi ancor più giganti. Square top, profili molto piatti, aspect ratio più elevato. Tutto questo si traduce in molti gradi di guadagno al vento e quindi tantissime miglia in meno. Continuo a stringere (poco) meno di un monoscafo, ma viaggio 2-3 anche 4 nodi di più. Alla fine si traduce in una VMG migliore. E comunque, pur non essendo io un timoniere eccellente, la mia battaglia è sempre contro barche più lunghe di 2-3 metri. I barchini lunghi 7 metri come me, manco li vedo.
Infine una vera scocciatura: finché non si capisce come funziona l’accrocco, in regata si arriva sempre ultimi o tra gli ultimi. Appena si impara a farlo andare il Corsaire Marine F24 naviga sempre tra i primi, tra i cosiddetti “mostri sacri”. I giudici di regata se ne rendono conto e cominciano a scrivere sui bandi: Regata riservata ai monoscafi
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Veniamo ai pregi del Trimarano Corsaire Marine F24
- Enorme spazio vivibile in coperta. Le due reti laterali sono perfettamente calpestabili, fornendo una gran quantità di metri quadrati impensabili anche su monoscafi molto grandi.
- Non sbanda. Quindi non si rovescia tutto in terra ogni volta che si cambia di bordo. Ogni volta che ho ospiti velisti, ho il mio daffare a convincerli che possono lasciare le loro cose sulla cuccetta o sul ripiano di sinistra.
- Velocità emozionanti. Se di bolina guadagno o non perdo molto rispetto a monoscafi di 2 metri più lunghi, dalla mezza nave al lasco, lascio indietro anche barche oltre i 11 m. Vorrei ricordare che il mio tri è un tri nato per la CROCIERA. La versione regata enormemente più performante, è l’F25C accreditato a viaggiare sino a 25 nodi senza che si disfi tutto (25 nodi di velocità non di vento!). La massima velocità da me raggiunta e’ stata di 16 nodi. Di bolina non è difficile viaggiare a 9-10 nodi.
- È incredibilmente poco bagnato.
- Boma a rullino. È di una comodità commovente sia per dare e togliere terzaroli, sia per riporre la randa a fine navigazione. Non ho parole per esprimermi meglio.
- Mia moglie non vuole più saperne di salire su un monoscafo “perché sbanda”. Questo alcuni potrebbero ritenerlo un pregio essendo una scusa per lasciare a casa la moglie quando non la si vuole tra i piedi, ma a me scoccia.
- Beh, per il momento non mi viene in mente altro. In caso provvederò con qualche “addendum” in futuro.
Il sito del cantiere corsairmarine.com